"Quanto buio vede l'acqua" racconta la storia di una pellegrina contemporanea che risale un fiume per raggiungerne la sorgente. Immagina che il suo viaggio attraverso periodi bui assomigli a quello dell'acqua: alla fine, entrambe dovrebbero trovare la strada verso la luce. Nel punto in cui si incontrano, la pellegrina viene finalmente rigenerata.
Il progetto intende ispirare rispetto e meraviglia per l’ambiente, offrendo una nuova visione dei paesaggi naturali. È una narrazione archetipica, espressa attraverso linguaggi artistici contemporanei e un team creativo internazionale. Attualmente in post-produzione e con la raccolta fondi in corso, il cortometraggio sarà presentato al pubblico nel 2026.
"Quanto buio vede l’acqua" è un cortometraggio scritto e diretto da Olga Kozmanidze e Martina Marini Misterioso, con la fotografia di Pier Paolo Potenza. È stato ambientato nel Parco Nazionale della Majella e nel Parco Nazionale del Gran Sasso, in Abruzzo, e realizzato sotto il loro patrocinio da Campo Ife, in co-produzione con la Fondazione Pescarabruzzo.